4.22.2010



La prima signora, Rossella, è seduta nella penultima fila del secondo blocco di poltrone, uno dei primi posti da destra. La seconda, Bruna, arriva e fa per sedersi nella fila subito dietro, l'ultima, più o meno dietro Rossella. Appena si accomoda l'altra, casualmente voltata, la riconosce.


  • Bruna! Quanto tempo...

  • Rossella! Sì, è un sacco di tempo che...

  • Come stai, sei ancora là...mi sfugge il nome del...

  • No, no, ora abito più vicino, hai presente i Rosoni? Un paio di vie più in là.

  • Ah, hai traslocato...

  • Sì, ormai è un po'. Tu lavori ancora...?

  • No, ho finito! Era pure ora!

  • Pensione?

  • Eh già, da pochissimo, da qualche mese. Tu? Tuo figlio come sta?

  • Mio figlio ha...quasi ventisei anni!

  • Ventisei anni...incredibile. E...che fa di bello?

  • Mio figlio...lavora. Per l'Agip...petrolio. (la risposta è data con un pò di esitazione. E' chiaro che Bruna ama suo figlio, si vergogna di dire che fa il benzinaio ma sa che in fondo è un ragazzo d'oro. Nonostante questo è intimorita e si sente anche un po' inferiore rispetto all'amica, che evidentemente fa parte di uno strato sociale economicamente più elevato, la cui ideologia comprende l'accettazione della cultura – o meglio di un inculturamento almeno di facciata - come fattore valorizzante della persona, insieme all'obbligo moralistico di seguire un iter di studi di un certo tipo)

  • Ah. Ma...si è diplomato?

  • Sì, sì, e ha vissuto cinque anni fuori...

  • Ah! All'estero?

  • No...in...Basilicata.

  • Ah, beh...E' un po' come all'estero là, no?

  • Eh, già, ma ora è tornato, a vivere con noi. (Qui Bruna tradisce addirittura un accenno di commossa e dirompente felicità di madre al pensiero che il figlio sia tornato a vivere con lei.)

  • Sta per cominciare. Ma tu hai visto anche il film che è appena finito?

  • No, ma ero qua anche ieri...

  • Sempre per la rassegna?

  • Sì, sì, ne ho visto un altro di Antonioni ieri. Un po' lento...


Si fa buio in sala, le due conoscenti interrompono sbrigativamente la conversazione, partono le prime scene del film, credits in sovraimpressione. “Il deserto rosso” di Michelangelo Antonioni.

Da notare nel film il passaggio di un autocisterna con il logo dell'Agip.

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